sabato 23 dicembre 2006

Ecco i siti del Divertimento...

Per divertirsi su internet, io (L'Imperatore), vi consiglio alcuni siti... a partire da www.flashgames.it e www.teagames.com, sono 2 siti di estremo divertmento su internet... ok non proprio estremo comunque divertimento comunque a 4 stelle... si gioca su internet senza dover scaricare i giochi... se si vuole scaricare un gioco si può, in entrambi i siti... Poi ci sono dei siti come Yahoo! (www.yahoo.it) che possiedono giochi di ogni tipo, da fare su internet, multigiocatore oppure semplicemente giocatore singolo. Ci sono: Scacchi, Dama, giochi vari giocatore singolo,... In più su Yahoo! potrete anche giocare a Mister Yahoo! un gioco sulla serie A italiana di calcio... ci si iscrive (gratis) e ci si comprano giocatori... ad ogni giornata di calcio vi verrà un'E-Mail con scritto come ha giocato la vostra squadra... Simile a questo ma molto più spettacolare c'è anche su Datasport (www.datasport.it) che vi consentisce di creare ovviamente una squadra, ma anche di creare un vostro blog sul calcio, così gli altri utenti dopo aver sistemato la propria formazione ci vengono a dare un'occhiata... questi dunque alcuni dei tantissimi siti del divertimento...

domenica 17 dicembre 2006

Arriva finalmente il terzo...

2004 data dell'uscita del libro Eragon in Italia e subito dopo pochi mesi diventa celebre... 2005-06 data dell'uscita del nuovo libro di Eragon, questa volta Eldest che affascina ancora l'Italia e il mondo...Intervista a Christopher Paolini: Quando verrà rilasciato il libro? Molto probabilmente il terzo libro dovrebbe uscire (in America) dopo il 2006 o in estate 2007. Comunque non è stata rilasciata nessuna data ufficiale.Quale sarà il titolo? Anche qui non si sa ancora niente, ma dovrebbe iniziare con la E e dovrebbe essere di sei lettere. Quindi, anche se poco probabile, il titolo potrà essere EMPIRE, in quanto Christopher Paolini ha detto che è solo uno dei tanti titoli presi in considerazione.Quanto sarà grande il libro? Sicuramente sarà molto più grande di Eragon ed Eldest e comprenderà decine di nuovi personaggi e luoghi con una trama molto complessa.Come sarà la copertina? Christopher Paolini ci ha confermato che sarà di colore verde smeraldo con un ritratto di un drago che compare da destra. Come i primi due libri, il disegnatore sarà Jude Palencar.UPDATE: nella Limited Version di Eldest, uscita il 26 Settembre in America, è presente uno dei capitoli del terzo libro. Purtroppo non può essere pubblicato interamente online, ma qui di seguito è presente un piccolo riassunto:"All'inizio vediamo Eragon e Roran che volano su Saphira verso l'Helgrind. Eragon prova a buttare l'occhio verso nord per cercare di scorgere la Valle Palancar ma non riesce a vederla. Una volta arrivati i nostri eroi fanno il giro intorno alla montagna ma non riescono a trovare nessuna via d'ingresso in essa, tipo grotta o insenatura che possa far pensare a un nascondiglio adatto ai Ra'Zac. Eragon non riesce a percepire nessuna forma di vita per un pò fino a quando percepisce distintamente un fiore all'interno della montagna e inizia a domandarsi com'è possibile che un fiore viva e riesca a prendere la luce solare dentro l'Helgrind; poco dopo però un'ala di Saphira tocca accidentalmente una parte della montagna per una manovra errata ma, con grande sorpresa, sembra sparire letteralmente all'interno della roccia! A questo punto Eragon intuisce che quella parete è una potente illusione probabilmente creata da Galbatorix stesso. I nostri eroi decidono quindi di volare all'interno dell'illusione che si rivela essere un'enorme apertura creata ad arte per permettere il passaggio dei Letherblaka. Ma non appena iniziano ad ispezionare ciò che li circonda ecco che un Letherblaka spunta dal nulla improvvisamente e senza che Eragon avverta la sua presenza e li attacca! Eragon viene colpito violentemente e và KO; l'ultima cosa che riesce a sentire è Saphira gridare nella sua mente "Eragon!""8 probabile uscita del 3° volume in Italia...

Inter all'appuntamento con la storia...






Il big match della domenica pomeriggio, nella 16.a giornata di Serie A, e` Inter-Messina. E` un match di capitale importanza quello in programma a San Siro. Non tanto per la classifica, quanto per la storia nerazzurra, nella quale Mancini cerca d’iscriversi a pieno titolo cogliendo la nona vittoria consecutiva. L’obiettivo, almeno sulla carta, sembra essere decisamente alla portata di Zanetti e compagni, che corrono un solo, reale pericolo: quello di deconcentrarsi contro una squadra in piena crisi come quella peloritana, che arriva al Meazza reduce da quattro sconfitte consecutive. Se Mancini sapra` tenere sulla corda i suoi come finora ha fatto in maniera straordinaria, l’appuntamento con la storia verra` rispettato.

Nell'intervista su Inter Channel e Inter.it ecco le parole di Mancini.

Mancini: una delle prerogative maggiormente positive dell'Inter di questa stagione è quella di giocare sempre con la stessa mentalità sia in casa che in trasferta. È d'accordo? "Anche nel mio primo anno facevamo in questo modo, la passata stagione, forse, alternavamo un po' le prestazioni. Credo che una grande squadra abbia il dovere di comportarsi in questo modo, deve giocare sempre con lo stesso atteggiamento, sia in casa che in trasferta. In campi sono sempre gli stessi, una grande squadra deve cercare di giocare sempre per vincere".C'è chi dice che l'Inter, in questo momento, sia una squadra praticamente perfetta. Ma c'è qualche cosa ancora da migliorare?"Credo che la perfezione si raggiunga solo dopo l'ultima partita e dopo che la squadra è riuscita a centrare l'obiettivo massimo. Prima di questo, una squadra ha sempre margini di miglioramento. In questo momento abbiamo ottenuto tante vittorie e sembra che le cose siano perfette, ma non credo sia così. Si può sempre cercare di fare meglio, ci sono diverse cose che possiamo migliorare, si lavora per questo. E dobbiamo approfittare del momento nel quale la squadra sta facendo così bene per cercare di migliorarci. Quando, invece, le cose non vanno, è più difficile mettere tutto a posto tutto".All'Inter lei ha già eguagliato i record di alcuni suoi grandi predecessori. Domani, vincendo, potrebbe superarli. Che cosa ne pensa?"Per eguagliare quei personaggi ci vuole tanto tempo. Loro hanno fatto la storia dell'Inter e hanno vinto tutto, c'è ancora da pedalare per arrivare a fare quello che hanno fatto loro. I record contano alla fine della stagione se si centra l'obiettivo principale. Altrimente restano lì, ma rimangono fini a se stessi".Dejan Stankovic, intervistato nei giorni scorsi, ha dichiarato simpaticamente che il Roberto Mancini allenatore è diventato più serio e meno scherzoso..."Scherzo sempre e comunque, ma ci sono dei momenti nei quali bisogna essere seri. In ogni caso credo sia importante sempre fare le cose restando allegri, visto che abbiamo la fortuna di giocare al calcio. Poi ci sono dei momenti nei quali uno può essere più o meno sereno e momenti nei quali si può essere più o meno seri. Ma come ho detto prima, giocando a calcio, la cosa importante è divertirsi".Come commenta il sorteggio degli ottavi di finale di Champions League? "Il Valencia e un'ottima squadra e deve recuperare alcuni giocatori importanti che ora sono infortunati ma, sino a quando erano disponibili, avevano contribuito a centrare il primo posto della classifica della Liga e a vincere tutte le partite sino a quel momento disputate in Champions League. Dopo ha avuto delle difficoltà solo per questo motivo. Sarà una sfida alla pari perché il Valencia non è inferiore alle altre squadre che potevamo pescare. Per quanto riguarda gli altri accoppiamenti, forse, l'unica gara semplice è quella tra Manchester United e Lille. Ho detto che non dobbiamo scordare Villarreal? Sì, ho detto che dobbiamo tenerlo sempre a mente perché, quando è uscito dal sorteggio l'anno scorso, tutti hanno festeggiato. E poi le cose sono andate come tutti sanno".Che cosa ha pensato quando Massimo Moratti ha dichiarato che il rinnovo del contratto di Roberto Mancini è una cosa scontata e che è mancato solo il momento di trovarsi per mettere tutto a posto?"Il presidente ha detto bene perché adesso ci sono troppe partite per pensare a questo. Ho già dichiarato altre volte che la storia del mio contratto non è una cosa importante, conta che pensiamo a fare bene quello che stiamo facendo. Le altre sono cose secondarie".tervista su Inter Channel ecco le parole di Mancini.

sabato 16 dicembre 2006

Gli 007 Americani...

Ecco i gadget degli 007 americani più famosi al mondo. Tutti nel museo a Washington. Dall'impermeabile con bottoni-telecamera alla macchina fotografica, capace di 'vedere' attraverso i muri fino alle maschere di silicone degli agenti della Cia, rese famose da 'Mission Impossible'. Sono più di 600 gli oggetti che gli appassionati di 007 possono vedere all'International Spy Museuminaugurato a Washington nel 2002 e tornato in questi giorni attuale con la recente vicenda dell'ex agente dei servizi segreti russi, Alexander Litvinienko. Costato la bellezza di 40 milioni di dollari (circa 30,5 milioni di euro), nato sull'onda del patriottismo e della paura, dopo gli attentati alle Torri Gemelle, il museo è stato creato per svelare al pubblico i segreti delle spie americane che operavano nell'Unione Sovietica durante la Guerra Fredda. Al prezzo di 20 dollari, il costo del biglietto, si può vedere anche l'Enigma, la più celebre delle macchine cifranti del XX secolo, usata dalla marina tedesca, durante la Seconda Guerra Mondiale. Nella galleria 'monotematica', costruita a due passi dalla Casa Bianca e dalla sede dell'Fbi, 'nulla è come sembra'. Il rossetto esposto non è un banale trucco per signore, ma la pistola, utilizzata dalle biondissime spie sovietiche all'epoca della Guerra Fredda e non a caso denominata il 'bacio della morte'. Così come non sono semplici calzature le scarpe in mostra, ma sofisticati registratori capaci di captare anche i minimi bisbiglii dei visitatori. Non manca infine il materiale fotografico, i supporti audio-visivi e le proiezioni interattive capaci di coinvolgere, con effetti speciali, il pubblico, raccontando le missioni piu' segrete della storia dell'intelligence internazionale. Oltre a svelare i trucchi e il ruolo dello spionaggio moderno, attraverso un itinerario storico ricco di aneddoti e curiosità, il museo è anche una sorte di scuola dello spionaggio, con i muri dell'edificio con 'occhi' in grado di spiare i visitatori anche se questi cercano di nascondersi. Alla fine del percorso, infatti, agli appassionati di 007 viene regalata una videocassetta in ricordo di una vera e propria 'giornata da spie'.

venerdì 15 dicembre 2006

SORTEGGI CHAMPIONS... Valencia-Inter




15 dicembre, sorteggio Champions... Dopo che l'Inter aveva passato il suo peggior momento nella fase iniziale dei gironi eccolo qualificato in seconda posizione (quasi prima), ed eccolo a dover vedere all'opera gli spagnoli del Valencia. Si sono resi temibili nello scontro contro la Roma quando vinsero per 2-1 in casa anche se al ritorno persero per 1-0 a Roma. L'Inter dovrà vedersela con una squadra che in attacco è sempre stata temibile e in difesa decisiva. e come dice il tecnico nerazzurro: -Adesso non ci sono partite semplici, vedi Villarreal l`anno scorso.- E poi parla del Valencia:-Non sara` una gara facile`. `Il Valencia a febbraio, quando giocheremo gli ottavi di finale, avra` recuperato alcuni giocatori che ora sono infortunati e che, sino a quando erano disponibili, avevano contribuito a portare la loro squadra al primo posto della classifica della Liga- e continua con le altre squadre-Sulla carta forse il Valencia era una delle squadre meno difficili, ma non sara` assolutamente cosi`. Dobbiamo pensare a quello che ci e` capitato la passata stagione con il Villarreal. Non sara` semplice anche perche`, con il passare del tempo gli impegni si faranno sempre piu` ravvicinati. Dovremo essere attenti e concentrati per raggiungere l`obiettivo dei quarti di finale. Le altre due italiane? La Roma ha pescato il Lione, sono due squadre che si somigliano molto nel modo di giocare e, per questo, dico che sara` una bella sfida. Al Milan e` capitato il Celtic che in casa mette in difficolta` chiunque, mentre in trasferta e` un po` meno pericoloso`. Poi c'è Carboni che avrebbe preferito avere l'Inter più in avanti, almeno, ai quarti:Sarebbe stato meglio incontrarsi piu` avanti`. ` Purtroppo c`e` toccata l`Inter, anche loro non saranno supercontenti. Sarebbe stato meglio incontrarsi piu` avanti ma se una squadra ha l`ambizione di arrivare in finale deve essere pronta ad affrontare chiunque. Per l`occasione speriamo non solo di recuperare qualche infortunato ma anche di averlo nella condizione giusta. Con la squadra al completo possiamo essere competitivi. Giocare in casa la seconda e` un piccolo vantaggio che speriamo di sfruttare` .
Per la panchina del Valencia si fa il nome di Ancelotti: `In questo momento ci siamo messi in testa di non guardare al futuro. Nessun altro allenatore farebbe meglio di quello attuale. Tavano? Nella sua vicenda c`e` un lato positivo: nella sfortuna ha tanti estimatori, se non ha minuti giusti in Spagna e` giusto che non venga svalutato` .
Riguardo Al Milan, gli capita il Celtic, la squadra più in forma del proprio campionato e della champions finora, apparte la sconfitta col Copenagen. Alla Roma invece il difficilissimo Olimpique Lyonas (Lione) che perse l'anno scorso col milan dopo un pareggio, Ma quest'anno ha trovato un avversario, non facile ma nemmeno difficile. Ora la Roma ha la possibilità di avanzare in Champions dopo 20 anni ma tutto sta nella forma fisica-psicologica ma anche nella voglia di vincere.

giovedì 14 dicembre 2006

Qualche problema...

Scusateci ma per qualche problema non possiamo presentarvi i nostri compagni di classe.... Comunque ci saranno altre novità entro lunedì prossimo...

lunedì 11 dicembre 2006

Spider Man 3...


Dopo War of The Gems, la collaborazione fra Marvel e la software house nipponica Capcom, si fa ancora più stringente nel corso del '97 con due produzioni di altissima qualità. Il primo nuovo titolo del connubio fu Marvel Super Heroes: il videogame uscito originariamente in sala giochi, altro non era che la riproposizione delle dinamiche già viste nei picchiaduro a duelli di Capcom (Street Fighter in primis) ma con protagonisti gli eroi di casa Marvel. Oltre all'immancabile Spider-Man, MSH poteva annoverare fra gli altri Iron Man, Psylocke, Capitan America, Wolverine, Juggernaut, Magneto ed Hulk. Nonostante, come già scritto, il titolo non fosse un esempio di originalità, il successo fu di dimensioni cosmiche grazie sia alla notorietà dei supereroi che per una realizzazione veramente ineccepibile con effetti grafici stratosferici (per quegli anni) per rappresentare i vari superpoteri dei protagonisti del gioco. Capcom decide di battere il ferro finchè caldo e a distanza di pochi mesi propone un “crossover” letteralmente esaltante per molti amanti di videogiochi e fumetti: Marvel vs Street Fighter. Anche in questo caso, non ci troviamo di fronte ad un capolavoro di originalità ma l'idea di mettere a confronto due universi immaginifici così d'impatto (se pur così poco confrontabili sotto vari punti di vista), trasforma anche questo titolo in un successo al di là delle più rosee previsioni.Marvel vs Street Fighter è un titolo godibilissimo ancora oggi e tra i personaggi disponibili annovera, sul lato Marvel ovviamente Spider-Man oltre a Ciclope, Omega Red, Wolverine, Hulk e Capitan America tra gli altri. Sul fronte dei personaggi di Street Fighter troviamo invece Ryu, Ken, Chun-Li, Zangief, Dhalsim, Bison, Dan, Sakura e Akuma. Il titolo dalla sala giochi è stato poi convertito sulle console a 32 bit ovvero Sega Saturn e Sony Playstation One in modo praticamente letterale.
Niente Spider-Man 4 per Tobey Maguire
Di Spider-Man 4 abbiamo già parlato parecchie volte, dicendoci anche convinti che un quarto film e forse una nuova trilogia si farà. La condizione non è tanto se ci saranno Sam Raimi e il cast attuale, ma quanto la produzione sarà disposta a riconoscergli per una eventuale seconda tornata di film.
Tutto il rumoreggiare su Spider-Man 4 di questi mesi, infatti, con gli attori che fanno quadrato dicendo che lo faranno solo se ci sarà Raimi, Raimi se ci sarà il cast e via dicendo sembra proprio una pre-tattica per arrivare al tavolo delle trattative senza, ad esempio, i problemi che sta affrontando Peter Jackson per Lo Hobbit.
E, diciamocelo chiaramente, vedere confermato un team creativo e il cast è anche quello che vogliamo noi fan, soprattutto se ha saputo appassionarci e convincerci come nel caso dei film di Spider-Man e, per continuare con il parallelo, de Il Signore degli Anelli.
L'ultimo a tornare sul tema è Tobey Maguire, ma anche in questo caso sono dichiarazioni possibiliste: "sarebbe il momento di fermarsi, ma non sono completamente chiuso all'idea".
Comunque, per quanto convinto che Spider-Man avrà un seguito, non posso che essere d'accordo con la battuta di Director's Cup: "bisogna vedere cosa ne pensa Sam Raimi, ma si sa che cosa succede quando una serie di supereroi perde le sue star: arrivano Joel Schumacher e i capezzoli di gomma!".
Soundtrack: Danny Elfman
Data e luogo di nascita: 29 Maggio 1953, Los Angeles, California.
Danny Elfman e' uno dei pochi geni musicali rimasti a Hollywood dopo la scomparsa dei grandi compositori del dopoguerra. Rappresenta sicuramente il punto di intersezione tra la musica classica e quella proiettata verso il futuro. In molti, troppi forse, lo associano esclusivamente alle opere di Tim Burton, regista con quale Elfman ha creato un sodalizio così stretto da ricordare quello tra Steven Spielberg e John Williams.
Danny Elfman nasce a Los Angeles nel 1953 e si interessa quasi subito di musica. Insieme al fratello maggiore Richard, regista e autore del film cult Forbidden, fonda il gruppo Mystic Knights of Oingo-Boingo che, col passare degli anni e delle formazioni, diventeranno poi semplicemente Oingo-Boingo. La loro musica e' un mix di elettronica e rock e pone le basi per il successo che arriverà a Danny di lì a qualche anno.
Il primo film musicato da Elfman è Pee-wee's Big Adventure, film di esordio anche per Tim Burton del 1984. Da allora in poi le collaborazioni col regista lanceranno Elfman tra le stelle piu' brillanti della musica per il cinema di tutti i tempi (e non solo). Inutile fare l'elenco delle oltre centoventi soundtracks da lui composte, basti ricordare il tema musicale dei Simpons. Inoltre Elfman è il compositore di film- fumetto per eccellenza, visto che negli anni ha musicato Dick Tracy (1990), Darkman (1990), Batman (1989), Batman Returns (1992), Men in Black (1997), Men in Black II (2002), Spider-Man (2002), Spider-Man 2 (2004) e Hulk. (2003). Attualmente è sposato con Bridget Fonda con la quale ha un figlio.
I suoi prossimi lavori saranno Charlotteis Web, un blockbuster natalizio in America e Meet the Robinson, nuovo film di animazione digitale della Disney. Non parteciperà a Spider-man 3.
Aggiornato il blog ufficiale di Spider-Man 3
E' stato aggiornato questa notte il blog ufficiale di Spider-Man 3 con le immagini dei due teaser poster che SHH aveva anticipato qualche giorno fa e abbiamo anche trovato a Roma.
E così, finalmente, abbiamo una bella immagine del poster che, la prima volta che è circolato, era stranamente virato sul giallo.
Qualcuno vuole uno Spider-Cammello?
La cinematografia ci ha abituato all’ambiente esotico ed onirico. Chi non ricorda l’intramontabile Thé nel deserto, o La regina del deserto? Storie d’altri tempi forse, ma oggi la modernità invade anche l’immaginario fatto di dune e miraggi.
Ad arrampicarsi tra un tenda e un tuareg oggi c’è uno Spider-cammello (foto scattata da INDESTRUCTIBLE_1 a Marina Mall, Abu Dhabi, UAE). È questa una delle curiosità che si trovano on line e contribuiscono a farci affezionare ancora di più al nostro caro Uomo Ragno. Certo che pensare ad un animale mezzo cammello e mezzo ragno è veramente un gioco di fantasia (se non altro per i problemi di fecondazione!).
Ma chissà che lavorando proprio di fantasia da Flickr non venga fuori anche qualche suggerimento…
Spider-Ceccherini
Il web ti riserva sempre delle scoperte meravigliose o comunque, con l’inseguimento dei link a cascata, qualche volta la navigazione segue pieghe strane. Proprio sul sito ufficiale di Leonardo Pieraccioni troviamo questa foto, un po’ piccola per i nostri gusti, ma molto divertente.
Il regista-attore la definisce una prova di “bischeraggine”, ma per chi ha visto la pellicola –da allora– è più facile ricordare l’Uomo Ragno/Ceccherini con il sorriso sulle labbra.
Spider-Man vs Venom avvistato a Roma
Due dei loschi figuri che vi intrattengono dalle pagine di questo blog si sono imbattuti, a Roma, nel poster di Spider-Man 3. Potevamo perdere l'occasione di fotografarci insieme al nostro super-eroe preferito e alla sua metà oscura?
Così dopo averli visti per la prima volta online e aver pubblicato la prima foto fatta dal vero, finalmente abbiamo potuto vederlo con i nostri occhi.
Da notare, nella foto sotto si vede meglio, che è il poster speculare rispetto a quell'altro avvistato negli USA.

Spider Man....

CITTA' DEL MESSICO - L'ormai noto "uomo ragno francese" ha colpito nuovamente, stavolta a Citta' del Messico, scalando a sorpresa uno dei piu' alti grattacieli della citta' . La sua impresa, oltre a divertire e impressionare i testimoni, ha avuto - come in passato - un finale classico per lui: sul tetto dell'edificio in vetro e acciaio di 23 piani, il quarantaquattrenne Alain Robert (questo il nome dell'audace acrobata) ha trovato ad aspettarlo la polizia messicana che lo ha arrestato.Durante la sua scalata, sono stati molti gli impiegati e i manager che si trovavano nel grattacielo del distretto finanziario di Santa Fe, a rimanere a bocca aperta. "Stavo partecipando ad una riunione ed ho visto all'improvviso questo tipo con i capelli lunghi alla finestra. All'inizio ho pensato che si trattasse di un uomo delle pulizie, ma non aveva niente con sé. Mi ha fatto un saluto con la mano ed ha continuato ad arrampicarsi", ha raccontato Carlos Saenz, un funzionario che lavora al dodicesimo piano. Nella sua carriera di "uomo ragno", Robert ha gia' scalato 70 vette urbane, tra cui la Torre Eiffel a Parigi, l'Empire State Building a New York, il Golden Gate di San Francisco. Per arrampicarsi sul grattacielo messicano ha impiegato 30 minuti. L'arresto non lo ha sgomentato."Sono stato in parecchie prigioni in tutto il mondo. Non e' niente di che", ha commentato, esprimendo la speranza di venir trattato bene dalla polizia messicana. Secondo il suo avvocato, se la cavera' con una multa. Per compiere le sue scalate metropolitane, l'"uomo ragno" francese punta sull'effetto sorpresa: arrivare alla struttura scelta in maniera anonima e arrampicarsi in fretta, prima che le forze dell'ordine possano fermarlo. "Non conoscevo il Messico e volevo veramente arrampicarmi anche qui", ha dichiarato prima di finire in manette.

domenica 10 dicembre 2006

Una sfida quasi decisiva....






Empoli-Inter partita che vale per l'Empoli il 4° o 5° posto in classifica con 21 punti per l'inter vale i 39 punti che equivale la testa della classifica, un distacco dal palermo di 8 punti e dalla Roma che gioca stasera contro il Lazio in un Derby da non perdere... Entrambe le partite sono decisive... l'Inter che gioca contro la miglior difesa del campionato (solo 10 reti subite) e che dovrà vincere per tenere alta la testa. Roma invece che si concentra per il Derby una sfida che devono vincere per tenere il passo dei nerazzurri.... Dunque due sfide decisive di questa 15° giornata. Ma c'è anche il Milan che affronta il Torino reduce da una vitoria proprio contro l'Empoli... Se il milan dovesse perdere o pareggiare la panchina di Ancelotti sarebbe in discussione e il milan sarebbe alla ricerca di un nuovo ct... 3 partite decisive dunque.... chi vincera?

sabato 9 dicembre 2006

I calciatri più odiosi....

Ora voglio chiedere a voi qual è il vostro calciatore preferito e il calciatore che odiate di più.... Tra i più odiosi del nostro campionato ci sono: Totti (lama), Gilardino, Morfeo, Nedved, Cassano (anche se non è del campionato italiano),... scrivete quali sono i vostri calciatori preferiti e quelli più odiosi... la vostra squadra e quelle che vi piacciono (di squadre) e quelle che odiate di tutta Europa, Asia e america.... grazie...... A. Dimenticavo metteteci anche un voto personale...
L' Imperatore

venerdì 8 dicembre 2006

Siamo stufi ...

In relazione all'inspiegabile situazione che si è venuta a creare da parte dei Guns N' Roses, con questa comunicazione lo staff di questo website intende prendere una netta posizione esprimendo il proprio disaccordo sulla condotta in merito agli ultimi eventi.
In particolare GNRonline.it recrimina sul fatto che websites stranieri, mossi palesemente dal management della band, si rifiutano di fornire info utili ai gestori di questo sito in modo tale da consentire la continuazione del servizio dello stesso. Questa situazione per noi risulta ormai insostenibile; lo staff da 6 anni spende tempo, energie e soprattutto denaro per supportare una band che purtroppo non fa niente per riconoscere i loro sforzi, agendo solo tramite 2 fansite americani che evidentemente non sono all'altezza di gestire websites tanto sviluppati.
Per questi motivi, a malincuore, lo staff comunica che non provvederà piu' alla pubblicazione di news sul sito e alla moderazione dei forums che saranno lasciati completamente in mano agli utenti registrati.
Questa situazione si protrarrà fino al giorno 01/01/2007, data nella quale lo staff deciderà le sorti del sito stesso; se qualcosa non cambierà saremo costretti a chiudere i battenti.
Chiediamo solo un po' di chiarezza almeno nei nostri confronti e nei confronti dei gestori dei maggiori websites mondiali, e non solo di alcuni che poi si crogiolano in una gestione bizzarramente "dittatoriale" che non porta nè i Fans nè la Band da nessuna parte.
Chiarezza, per poter continuare e per poter informare a dovere,
Non chiediamo altro


Questo è quello che farà il GNRonline.it forum, e voi?!?
                                                                                                   Lo Step

 

Bayer monaco: "Ci manca Karimi"...


L'Iraniano Ali Karimi, giocatore del Bayer Monaco dalla stagione scorsa, manca ai tedeschi che dopo l'incontro contro l'Inter affermano che l'iraniano era un punto di forza della squadra. Karimi infatti non ha potuto disputare alcune partite col Bayer Monaco poichè impegnato con la propria Nazionale impegnata e qualificata agli asiatici 2007. Ma non è l'unico. Infatti mancano anche Mahdavikia dell'Amburgo e Hashemian dell'Hannover oltre ad altri 2 giocatori dell'Inghilterra e a Zandi del Kaiserlautern...



Iran (IRN)
8 KARIMI Ali
Data di nascita: 8 Novembre 1978Altezza: 178 cmPeso: 79 kgRuolo: CentrocampistaSquadra attuale: Bayern Monaco (GER)Gol in Nazionale: 33 (fino al 21-Giu-2006)Presenze con la Nazionale: 92 (fino al 21-Giu-2006)Esordio in nazionale: Kuwait v. Iran (13-Ott-1998)

7 ZANDI Ferydoon
Data di nascita: 26 Aprile 1979Altezza: 184 cmPeso: 80 kgRuolo: CentrocampistaSquadra attuale: Kaiserslautern (GER)Gol in Nazionale: 1 (fino al 21-Giu-2006)Presenze con la Nazionale: 12 (fino al 21-Giu-2006)Esordio in nazionale: Bahrain v. Iran ( 9-Feb-2005)

9 HASHEMIAN Vahid
Data di nascita: 21 Luglio 1976Altezza: 182 cmPeso: 78 kgRuolo: AttaccanteSquadra attuale: Hannover 96 (GER)Gol in Nazionale: 11 (fino al 21-Giu-2006)Presenze con la Nazionale: 31 (fino al 21-Giu-2006)Esordio in nazionale: Kazakhstan v. Iran ( 1-Dic-1998)



2 MAHDAVIKIA Mehdi
Data di nascita: 24 Luglio 1977Altezza: 176 cmPeso: 73 kgRuolo: CentrocampistaSquadra attuale: Amburgo (GER)Gol in Nazionale: 11 (fino al 21-Giu-2006)Presenze con la Nazionale: 92 (fino al 21-Giu-2006)Esordio in nazionale: Iran v. Iraq ( 5-Dic-1996)




5 REZAEI Rahman
Data di nascita: 20 Febbraio 1975Altezza: 178 cmPeso: 72 kgRuolo: DifensoreSquadra attuale: Livorno(ITA)Gol in Nazionale: 3 (fino al 21-Giu-2006)Presenze con la Nazionale: 46 (fino al 21-Giu-2006)Esordio in nazionale: Bosnia-Herzegovina v. Iran (22-Lug-2001

Da lunedì...

Da lunedì avrete la descrizione e forse le foto dei miei compagni di classe... Come vi avevo già detto la mia classe è pazza come la mia scuola... tutti pazzi e lo scoprirete da lunedì con le descrizioni che farò... Partendo da me (Pejman) e Step (Stefano)...

giovedì 7 dicembre 2006

World of Warcraft...






Warcraft ora non è più un gioco strategico... Infatti l'anno scorso con l'uscita di World of Warcraft, il nuovo capitolo di un mondo immenso, il gioco non è più strategico, ma in prima persona come Prince of Persia e Call of Duty... è un gioco online giocato in tutto il mondo nel server europeo o americano... Nel gioco ci sono 2 fazioni ossia 2 squadre ovviamente nemiche, il Bene ed il Male... Il bene è composto da 4 (nel 2 ce ne sono 5 )tipi di personaggi che possono essere scelti e modificati a piacere: l'uomo, l'elfo oscuro, il nano e lo gnomo. Anche il male possiede 4 personaggi (5 nel 2) anche questi possono essere scelti e modificati a piacere: il minotauro, il non-morto, l'orco e il troll.


Poi si può decidere che tipo di soldato farli come l'arciere, il guerriero, lo sciamano (solo per le forze del Male ma nel 2 anche per le forze del Bene), il cavaliere (solo per le forze del Bene ma nel 2 anche per le forze del Male), ecc...


Il gioco consiste nel risolvere innumerevoli quest (missioni) per alzare il proprio livello che raggiunge 60 (70 nel 2). Bisogna acqustare accessori e armi utili per questa avventura in un' immensa terra. Dal livello 40 in poi si può cominciare a raccogliere anche honour o onori che servono poi per l'acquisto di accessori favolosi. Per ottenere onori si può eliminare guardie di città nemiche (es. Male contro Bene) o contro altri giocatori online... Ogni tipo di soldato può fare qualcosa come l'arciere usare arco freccie, ed armi da distanza ravvicinata... Lo sciamano usa magia, scudi e armi ravvicinate come asce spade e bastoni... ogni razza ha una potenza propria... Il prezzo è di 19.90 €... World of Warcraft 2 invece uscirà il 16 gennaio 2007 ma sarà in Italia solo 10 giorni dopo...




Da Imperatore...

martedì 5 dicembre 2006

Guns guns guns ...


I Guns n' Roses del torbido Axl Rose sono stati gli ultimi veri, irriducibili consacratori del Credo hard-rock. Si sono distinti nella California di metà anni 80 per essere i più "punk" fra tutti i gruppi hard-rock. Una attitudine sfruttata appieno nel loro (unico) grande successo: "Appetite for destruction"
L'hard-rock, dacché esiste il rock, non ha mai conosciuto una vera e propria crisi, ma è stato sempre rinfocolato e più o meno riaggiornato ai suoni dominanti nelle varie decadi. La forse più longeva specie del genere rock ha comunque senza eccezione mantenuto il suo piglio e i suoi valori originari e peculiari. Questi, all'interno di sonorità fatte di ritmi cadenzati con ascendenze blues, assoli di chitarra e batteria, di una ripetitiva struttura compositiva piano-forte-piano o forte-piano-forte o piano-forte-in crescendo, di retoriche esecutive date e dalle voci "tecniche" e "alte" e dai giri di chitarra, questi "valori" sono un edonismo fine a se stesso, una morale bizzosa, adolescenziale e meschina, un autolesionismo tanto ostentato quanto pretesto per il vero uso di alcol, droghe e sesso: l'edonismo di cui sopra. Come condimento abbiamo un atteggiamento retorico e pletorico che picchia e ripicchia fideisticamente sui medesimi temi peraltro riassumibili nell'organo sessuale femminile, fine supremo di ogni azione/reazione. L'hard-rock è uno stato di né carne né pesce e tuttavia reazionariamente convintissimo nel suo essere: né metal né blues, né distruzione né sopravvivenza, una nonchalance al limite stupida e inconcludente nel suo fossilizzarsi aprioristico in un X che è uno stato d'animo di ribellione compiaciuta e fondamentalmente in quanto meramente edonistica e non estetica attaccata alla vita.

Nell'ordine: Deep Purple, Aerosmith, Kiss, AC/DC, Van Halen, Def Leppard, Bon Jovi, Guns n' Roses. Anche se in misura minore, il 1991 può essere considerato l'anno di morte del rock anche perché l'anno dell'ultimo album "originale-significante" di hard-rock. Ed è un album dei Guns n' Roses, a loro volta gli ultimi veri irriducibili consacratori del Credo hard-rock.
Tutti tossicodipendenti e alcolizzati fin da giovanissimi i Guns n' Roses si distinsero nella California di metà anni 80 per essere i più "punk" fra tutti i complessi hard-rock; anzi furono, forse, il primo complesso strettamente hard-rock della storia ad abbracciare un'ideologia (= un estremismo) punk. Di solito punk e hard-rock sono agli antipodi, come modo di rapportarsi alla vita e quindi alla musica. Scissione più grande non si ha che all'interno del medesimo contesto: hard-rock e punk sono nel medesimo stato di "male" e "ribellione", ma lo abitano con un approccio antitetico, e quindi sono all'opposto. Nel mezzo, per quanto riguarda l'hard-rock, c'è il blues, che il punk ha programmaticamente provveduto a rinnegare. Ed ecco che l'antecedente più immediato dei Guns n' Roses viene costituito dai Motley Crue: selvaggi che, come i Guns n' Roses, hanno associato melodia, lenti, ballate a debordate e deflagrazioni estreme sonore, spostando però il piede più sul metal (che in certe sue dinamiche hanno contribuito a fondare) che su l'hard-rock. Sono l'ideologia e l'irriverenza punk che hanno portato i Motley Crue prima e i Guns n' Roses dopo a privilegiare più l'aspetto metal (estremo) che quello hard-rock (da compromesso) nella loro "arte". I due gruppi sono accomunati anche dalla fama di "belli-maledetti", riuscendo ad accattivarsi con fisici da modelli trascurati e sciupati, vestiti che facevano inevitabilmente moda, atteggiamenti maschilisti e sessualmente perversi, con le ballate e le sfuriate, con il romanticismo e la devastazione, frange di pubblico dalle più varie. I paragoni finiscono qui, perché i Motley Crue (in virtù di un successo infinitamente minore rispetto ai Guns n' Roses), hanno per ritorsione avuto una carriera più lunga, un'importanza oggettivamente maggiore (si pensi ai numeri alla batteria di Tommy Lee); toccando estremi (in termini di testi, musiche e atti: uno di loro, il chitarrista, molto probabilmente è un pluriomicida che però ha sempre scampato la giustizia; il bassista è morto di overdose; il batterista è in pratica diventato un attore porno) che rispetto a quelli degli emuli Guns n' Roses sono più estremi.
Anche i Guns n'Roses, tuttavia, non scherzavano. E anzi, negli anni in cui sono vissuti, sono stati tra i gruppi effettivamente e non solo ostentativamente più depravati e irriducibili in assoluto. E lo furono programmaticamente e inguaribilmente (con particolare predilezione per la violenza sessuale, il vandalismo e l'eroina).
Il chitarrista Slash (nato in Inghilterra nel 1965) proveniva da una famiglia a dir poco benestante: furono il padre (disegnatore grafico per album, fra l'altro, di Neil Young e Joni Mitchell) e la madre (disegnatrice di vestiti e arredi per scenografie cinematografiche) a portarlo a Los Angeles dove, non ancora maggiorenne, abbandonò la famiglia dandosi al vagabondaggio e al teppismo (per sopravvivere fece anche da uomo-test per la Philip Morris: doveva fumare tre pacchetti di sigarette al giorno per poi sottoporsi a vari esami, e con quello che gli davano si comprava da mangiare e il poco di resto). Il cantante Axl Rose (1962) veniva da una situazione molto più degradata (violenze sessuali subite da bambino ecc.) e in questa rimase, cambiando solo di posto: dall'Indiana giunse (assieme a tante altre centinaia di migliaia di persone che fecero della città quella con il più alto incremento demografico, nel breve periodo, della storia) a Los Angeles. Il secondo chitarrista (ma autore della maggior parte della musiche, nonché il vero, sebbene oscurato dagli altri due, uomo-Guns 'n Roses) Izzy Stradlin (1962), alternava la sua vita balorda a una dedizione incondizionata alla musica rock americana vecchio stile. Il bassista Duff Mckagan (Seattle, 1964) era un ladro d'auto. Steven Adler (Ohio, 1965), alla batteria, un epigone di Tommy Lee.
Si ritrovarono tutti a Los Angeles e dopo un paio d'anni di convivenza in un bordello-studio underground giorno e notte popolato da centinaia di persone diverse che accorrevano ad assistere alle prove (ininterrotte: o interrotte solo dal sesso, la droga e l'alcol, in un vortice indecifrabile) del gruppo, dopo questo "totale", disperato, relativamente breve, periodo quando il più vecchio aveva 25 anni e il più giovane 22, uscì Appetite for destruction. Era il 1987, l'album (per dir la verità, all'inizio un po' a stento) spopolò. Se il gruppo si fosse fermato qui per la storia della musica rock sarebbe stato lo stesso. E di fatto il gruppo si fermerà qui (almeno creativamente), sfruttando in futuro solo l'eredità di questa primitiva energia iniziale.
Già alla prima prova i Guns n' Roses dicono tutto ciò che aveva da dire; fanno tutto ciò che possono fare; e si configurano tra gli ultimissimi (temporalmente parlando) gruppi rock della storia. Nascono già classici, i Guns n' Roses: un po' per quel tocco "english" di Slash (Deep Purple, Black Sabbath, Motorhead e Sex Pistols erano inglesi), un po', e soprattutto, per la ripresa delle basi blues del rock americano. E chi trova interesse nel rock-classico, troverà interesse nei Guns n' Roses, gruppo rock-classico-blues per eccellenza. Uno di quei (relativamente pochi: una decina) gruppi a entrare nell'immaginario collettivo di mezzo mondo, e di quello americano in particolare. Sembrava una destinazione, quella dei Guns n' Roses, come lo fu quella dei Rolling Stones, i gruppi costruiti "meno-a-tavolino" della storia. Seppero assecondare questa forza della natura.
"Welcome to the jungle" è già classico (e il brano che meglio esemplifica la copertina del disco, un classico a sua volta che migliaia di adolescenti sfoggeranno in magliette e poster almeno fino a metà anni 90); sembra quasi pletorico parlarne; suona come uno di quei pezzi che ormai, volenti o nolenti, fanno parte dell'immaginario collettivo. Musicalmente è perfetto, per quanto può essere perfetto l'hard-rock di cui esemplifica l'essenza, rapportata al sostrato anni 80 di post-metal e post-punk (poi death-metal e grunge). Il testo è l'autobiografia per eccellenza dei Guns n' Roses, della loro vita randagia e depravata, violenta e così voluta: nella metropoli "catastrofica" che era Los Angeles (allora più di ora) a metà 80.
"It's so easy" impreziosisce la miscela hard-rock con uno stato strascicato-blues che si innalza in uno dei ritornelli più toccanti (meno retorici) dei Guns 'n Roses. La voce di Axl Rose qui tocca un po' tutte le tonalità, appoggiata da vari effetti e molta arte. Il brano è, più che soft, costante nel suo incedere. Un must da riscoprire, per il suo primitivo e "totale" essere; malinconico come certo grunge, nero come altro blues, incrollabile come il metal.
"Nightrain" rende più esplicito, semplificandolo, quanto appena detto. Risulta più rozza (d'altra parte, i Guns n' Roses sono un gruppo rozzissimo, e non solo volutamente, ma naturalmente: tagliato con l'accetta, che si spezza ma non si piega, grossolano, magniloquente nel tenue come nel forte), ma non meno efficace. Diamo un po' la forza causale anche agli anni in questione: gli 80. Un disco "solare" non poteva e non doveva darsi, in quella straordinaria, plagiante, avvolgente, onnicomprensiva decade.
"Outta get me" è un brano secondario, pur curatissimo in ogni particolare.
"Mr. Brownstone" tocca la via della sperimentazione in un veloce-tribale cantilenato e assecondato da liquidi fraseggi chitarristici. Poi il ritornello. La novità che i Guns 'n Roses hanno portato nell'hard-rock (ignorata da tutti) sta nella lunghezza dei testi e del cantato (che accompagna quasi tutto il tessuto strumentale); Axl poi si avvale di andamenti in fase di recitazione quasi rap e comunque qui e là sproloquianti in diluvi di parole-parlate: fino a quando non si giunge al ritornello cantato ai limiti del falsetto. Il brano in questione è dedicato all'eroina (l'alimento preferito di Axl). In altri album, canzoni "secondarie" come questa farebbero gridare al capolavoro.
"Paradise city" è tanto famosa quanto affine a "Welcome to the jungle": il fischio che separa la strofa introduttiva (lenta) dal corale irrompere del gruppo (soprattutto dal vivo) rimarrà negli annali. Poi sagge e originali certe cadenze della batteria, protagonista solo quando serve il suo protagonismo. Tutto è sapientemente calcolato. Ogni strumento è protagonista quando gli spetta: e in modo sprezzante e violento. Oltre 6 minuti risultano troppi per non annoiare, ma fa parte del gioco e della vita magniloquente Guns n'roses.
"My Michelle" è un brano assoluto. Il migliore che i Guns n' Roses siano riusciti a produrre. "Your daddy work in porno/ Now that mommy's not around" uno degli attacchi (in termini di versificazione) più espressionisti della storia del rock. Per il resto, un brano senza compromessi (e senza retorica: 3'.39'' secchi ed essenziali): il meglio delle sincopi AC/DC senza il loro sciovinismo. Un Axl in piena ascesi nella sua mistica violenta e teppistica (che qui trova, senza compiacimento e, a modo suo, un contenuto di sincera compassione e invito a resistere con l'affermazione del proprio catastrofico stato esistenziale).
"Think about you" è un garage-rock di scuola tra Mark Bolan e Billy Idol; il suo destino sarebbe quello di passare inosservato, se non fosse per il toccante strascico di voce, nel ritornello, che fa di Axl Rose un cantante hardrock classico riuscito a insinuarsi tra Plant (Led Zeppelin), Tyler (Aerosmith) e Scott (AC/DC), facendo propri tutti gli stilemi del genere senza, quando dà il suo io meno retorico, scadere nelle routine altisonanti dei maestri. È il nichilismo punk a consentirgli di disprezzare le proprie stesse doti canore così da non compiacersene autocelebrativamente, antipaticamente e antiesteticamente. Quello stesso nichilismo punk che ha fatto dei Guns n' Roses l'ultimo gruppo hardrock della storia del rock (l'ultimo in grado di reinterpretare personalmente il genere hardrock); quello stesso nichilismo che quando mancò generò sulla scia dei Guns n' Roses sgorbi pop-hair-metal (che della lezione del gruppo madre non avevano capito nulla) come, ed è solo un esempio, i Bad English.
"Sweet child o'mine" (ma anche solo per il riff iniziale vale quanto segue) può risultare, a distanza di 16 anni, antipatica: come un culto di cui si è abusato e riabusato. Potessero parlare, le pareti di migliaia di cantine dove giovani e meno giovani di fine-80 inizio-90 coltivavano i loro sogni di rock n' roll, riporterebbero questo pezzo come uno dei più biascicati, storpiati e, nel migliore dei casi, coltivati dell'epoca. Ora, o il condizionamento culturale non conta nulla e il brano in questione può ancora stimolare come una volta; oppure se conta, anche solo un po', oggi, quel must, come una prostituta, ma anche come il sole che con indifferenza diamo per scontato nel cielo ogni giorno, è stato così interiorizzato, che non ha più nessuna verginità, nessun piacere, nessun interesse da proporre. Se questa è la fine dei pezzi "classici", sarebbe forse più appropriato chiamarla morte che immortalità.
"You're crazy" porta, a livello di tappeto sonoro, al boogie-heavy dei Motorhead. Poi la voce di Axl si inalbera in acuti retrò alla Joe Elliott (Def Leppard). Il brano è un buco nell'acqua. Avrebbe fatto meglio a non comparire nell'album, per il quale (e, direi quasi, per quale album no?) 54 minuti sono decisamente troppi. D'altra parte non si vive di solo companatico.
"Anything goes", a segno ancora della fondamentale rozzezza degli hardrocker (uso il termine hardrock in senso proprio e in apertura definito; si plachino dunque le critiche che non considerano questo), pensa di essere sperimentale e "divertente" con banali espedienti funk, bolgie, echi più ne ha più ne metta. Fa, più che schifo, semplicemente annoiare (che è peggio).
"Racket queen", anche se non ce n'era nessun bisogno, dimostra inconfutabilmente che Appetite of destruction avrebbe dovuto fermarsi alla traccia n. 9. Quarantasette minuti gli sarebbero valsi vari punti in più nelle classifiche dei critici (non afflitti dalla mania della quantità) dei 54.
Nel 1988 esce Lies, che dovrebbe essere un album, ma di fatto (sia per la sua acusticità sia per la sua inconsistenza) non è mai entrato a far parte della discografia essenziale dei Guns n' Roses; Guns n' Roses che, di fatto grazie solo al primo album, passeranno gli anni tra il 1987 ed il 1990 in giro per il mondo a far toccare di mano a suon (è proprio il caso di dirlo) di tournée quello che già milioni di persone hanno apprezzato su disco.
Poi (e in questo poi ci sono tutte le bizze di Axl, i problemi con la droga, la giustizia, le donne, il male di vivere. insomma, sardonicamente, quelle 3-4 cose che ogni rocker che si rispetti, dai tempi almeno di Jerry Lee Lewis ma forse è più calzante il paragone con i Rolling Stones, deve avere) è la volta dell'album-tormentone. Premessa. Nel frattempo si è aggiunto al gruppo il tastierista Dizzy Reed e il batterista Steve Adler è stato rimpiazzato con Matt Sorum, ex Cult. Ciò è significativo: tastiere in hard rock = sceme sdolcinatezze pseudoromantiche e comunque retoriche; Matt Sorum, nei Guns n' Roses = più professionalità, ma molto meno coinvolgimento-passione-maledizione. Sempre nel frattempo, il produttore Mick Clink (o l'establishment della Geffen dietro di lui) ha costantemente e ovviamente preso più piede. Se i Guns n' Roses, come gli Stones, erano nati come il gruppo non-a-tavolino per eccellenza, hanno finito, come i Beatles che lo furono già da subito, per esserlo. Ciò non significherebbe nulla. Anche i Sex Pistols furono un gruppo "calcolato", programmato e disattivato da Malcom Meclaren. Eppure hanno dato "Nevermind the Bollocks". Peccato che i Guns n' Roses abbiano dato Use your Ilusion. Use your illusion, che poi non sarebbe neanche male; anzi, direi ottimo (e con che progresso tecnico da parte della band rispetto al primo album...), per il genere; se non fosse diviso in due. Mi spiego. Per questo album ci sono (non solo tra i filologi, le "collazioni intertestuali", anche tra i critici musicali, che diamine!) "divisionisti" e "unitarismi". Già, infatti nel settembre 1991 (oltre a Nevermind), uscì Use for illusion I e Use for illusion II. Da acquistare separatamente, eppure con evidenti richiami di copertina (oltre che del titolo ovviamente), di canzoni (da subito una doppia versione di "Dont't cry", che doveva, essendo stata così pianificata, essere un successo epocale) ecc. Il risultato (un po', e chi ci penserebbe mai?, come per gli Helloween di Keeper of the 7 keys, Pt. 1 e Keeper of the 7 keys, Pt. 2) fu che il primo album vendette tantissimo (con le varie scene di file davanti ai negozi: come oggi, grazie fortunatamente a una migliore distribuzione, non avviene più) mentre il secondo, solitamente considerato una fronda per fan sfegatati, una sorta di bonus track, fu rilegato nel quasi-dimenticatoio (e poi non aveva i classici dei, sapientemente promossi, video).
Col tempo, se non fin da subito (grazie anche al fautore del progetto che forse proprio questo voleva), s'è fatta una gran confusione con dibattiti tra "separatisti" (che considerano i due album in modo eminentemente individuale) e "unitaristi" (che considerano il secondo come una specie di "raccolta di scarti" per vendere sulla scia dei successi del primo, e che sono i soliti che, indipendentemente dal valore peraltro il medesimo e della medesima specie di quello dei due Use your illusion, continuano, ad esempio, a trattare Load e Reload dei Metallica come un album in due).
Io sono un tenace "separatista" e da tale mi comporterò. Use your illusion I e Use your illusion II sono due mega-album di 74 minuti l'uno. Questa è la loro croce: una magniloquenza ridondante che si riverbera anche nella lunghezza eccessiva dei relativamente pochi brani (rispettivamente 16 e 14); tanto fumo e poco arrosto; tonnellate di pasta scotta e indigeribile opprimono anche quel sugo prezioso che pur v'è. Un solo album, 45 minuti, e sarebbe stato un altro capolavoro al pari di Appetite for destruction (si noti la rima tra i due titoli). Si sarebbe però perso anche, il di fatto (indipendentemente dalle interferenze e dagli intrighi discografici) scopo dell'operazione. Un "totale" e definitivo punto/summa del rock di ogni tempo e forma; come a lasciare alla posterità (o a dei marziani), unico interprete, unica espressione, e valore più alto della canzone-rock, il nome Guns n' Roses. Non solo chiaramente il gruppo non riesce nell'intento e scade nel ridicolo, ma, spaventosamente, annoia anche e molto.
Insomma questi album, o uno preso singolarmente, vuoi per la durata del nastro e del singolo pezzo, per il martellare dell'esecuzione, per la ridondanza della voce, per il senso di estremo senza costrutto che si respira, risultano inascoltabili tutti d'un fiato. E il fatto (il male) è che questo non deriva (come per i Soft Machine o Captain Beefheart o i Royal Trux) per la complessità dei contenuti, ma per la loro "pesantezza": una laboriosità squadrata e indigeribile, un pezzo di mattone immasticabile se non sbriciolato. Tanti rigiri. Poco costrutto (o almeno poco rispetto al "troppo" ove è abbandonato). Tuttavia, come una cattedrale nel deserto, come un concettoso, cerebrale, magniloquente, enfatico, enfio e straripante poema della tarda antichità, mantiene il suo fascino. Il fascino della triste disperazione di non poter essere scampati, nonostante tutto il darsi da fare e mettere in ballo, al nulla o vuoto. La conclusione è l'inconclusione.

Use your illusion I
"Right next door hell" ha un intro di basso che potrebbe essere di Krist Novoselic dei Nirvana. Per il resto gran pezzo; un vertice dei Roses e della voce Axl (sublimamente tra punk-metal-hardrock). Un'orgia calcolatissima, totale e senza tregua. Deflagrante, come a battesimo (dato che siamo in apertura di un album nella prima edizione del quale era attaccato un adesivo con su scritto: "This album contains language which some listeners may find objectionable. They can F?!* OFF and buy something from the New Age section"; firmato Axl Rose, c'è da scommetterci) in un "fuck you". Tre minuti netti. Anche come atmosfera (si pensi alla velocità della luce amplificamento del magma del traffico cittadino) spaziale. Quello che ci vuole, se si vuole hard-rock.
"Dust n' bones" vede l'irrompere delle tastiere e un tono fondamentalmente Aerosmith; il ritornello, maschilmente romantico (vedi, oltre agli Aerosmith, Bon Jovi), non dispiace (per il genere) né annoia. Toni quasi-country/ubriachi. Il finale riverberato è copia-Rolling Stones.
"Live and let die" mantiene qualità e decoro: copia la pomposità eccessiva (di una dolcezza così ostentata che si traduce in stucchevolezza stupida, fine a se stessa e insopportabile) dei Meat Loaf: raggiunge un proprio essere grazie all'avvento blues-metal di Slash alla chitarra lento e in-calare nel bel mezzo della mazurca orchestrale.
"Don't cry": sdolcinata, falsa come una moneta di latta, vigliacca, prostituta, retorica. Oggi poi . Quante cose vere . Eppure, eppure quell'attacco di Slash, l'incespicare in un respiro a un certo punto esitante di Axl: non solo memorabile; toccante comunque. Sono le cover che ne sono state fatte a sciuparla; lei stessa, eccessivamente programmatica, si è sciupata con le proprie mani (quel "baby" di troppo . e che così piace agli americani). Sta lì tuttavia. E non c'è da augurarsi che ci stia, perché tanto ci starà. Come il sesso: tutti lo fanno anche se tutti lo fanno; le ballate tutti gli hardrocker le fanno anche se tutti gli hardrocker le fanno. Sarà genetica.
"Perfect crime" è il vero inizio dell'album in quanto a pomposità. D'altra parte è l'unico mezzo con cui Axl, Slash e Stradlin possono investigare il loro io e il loro modo di vita devastato dagli eccessi (tutti fisici, peraltro). Ed ecco l'album: un eccesso, tutto fisico, tutto di quantità e non di qualità. Perfetto nella realizzazione, per carità. Peccato che sia la realizzazione di un qualcosa con assenza di valore in sé (il massimo valore che hanno le vite di questi individui è quello già espresso in Appetite for destruction e qui inutilmente e quasi sempre peggio ribadito; inutilmente se non ad un cosa, al sopravvivere loro).
"You ain't the first" è un acustico contro. I Guns n' Roses hanno (anche se a un livello moto inferiore) lo stesso spirito (oltre che tanti stessi atteggiamenti e modi di rapportarsi ala vita e alla musica) dei Rolling Stones: fagocitano tutto. Anche quando non c'è un "cosa" con la "c" maiuscola. Insomma, danno spettacolo, mettono su un concerto (e un album, come si vede) anche senza canzoni di qualità. Sono animali da palco. Inattaccabili e incorruttibili professionisti. Lo dimostrano. Non basta per il companatico, ma almeno per il pane.

Stesso discorso per "Bad obsession", spostata a ritmi elettrico-Aerosmith-Rolling Stones. Contenutisticamente zero (non c'è la vita di Axl o di Slash e un conseguente messaggio, come c'era in Appetite for destruction, almeno che ciò non si sia così svilito da apparire inconsistente). Realizzazione perfetta. Edonismo senza estetica. Alle bestie può bastare. Agli altri è noia.
"Back off bitch" accarezza l'essenza dell'hard-rock sound di cui ripercorre tutti gli stilemi e gli espedienti, configurandone il "pentagramma" completo. Scuola tassonomica. Senza interpretazione. Per "comprendere" e far proprio questo pachiderma incandescente (dargli valore e giustificazione: quello che hanno i grandi/significativi pezzi) ci vorrebbero un "cuore" e una "voglia" così pieni di abnegazione, da rasentare la santità. Tutto si può "giustificare" (apprezzare). Il punto sta in quanta fatica ci si deve imbattere per ciò.
"Double talkin'jive" stessissimo discorso (soprattutto nella parte finale del discorso). Al ritmo del brano va tuttavia riconosciuto un piglio più particolare e un andamento più sperimentale che lo fa, in qualche misura, apprezzare più facilmente se non tout court. Da rifletterci su.

"Novembre rain" è il, direi, b-side, di "Don't cry": annoia di più e si sopporta di meno soltanto perché è più lunga (troppo: 9 minuti; come "Riders on the storm" dei Doors: troppo lunghe). Piano, flauto, chitarra, ragazza sotto il braccio, accendino sulla sinistra, cenno di assenso e soddisfazione (per il quadretto) col capo. Se tutto questo condividete, condividerete (o avete già) "Novembre rain". Certo la voce di Axl (qui cantautore) si cala e impreziosisce come nessun altra la parte. Certo non compare la orrorifica parola "baby". E già qualcosa. Ma questo qualcosa su Appetite for destruction avrebbe fatto sorridere o gridare al "gay".
"The garden" finalmente riporta a un humus più esplicitamente esistenziale. Maligna, pur soft, pur troppo lunga, crea un'atmosfera da quasi-ballata onirica e visionaria. Da riscoprire e apprezzare. Riesce quasi nel totalizzante. Per nulla retorica. Esplicita e sincera.
"Garden of eden" riprecipita però in un non-sense di violenza e teppismo (andamento rap omicida) fine a se stesso, non credente nemmeno in se stesso, per quanto lo sostenga (come al solito, ma sarebbe come dire a Piero della Francesca di provare a non saper disegnare: non ci riuscirebbe, anche se non fosse ispirato) un savoir faire supremo. "Don't damn me" più che un punto interrogativo, qualcosa indegno anche di questo. Rigetta feci. Per chi? Per altri rigettatori di feci? Se questo è il modo di sopravvivere dei Guns n' Roses sarebbe stato meglio morire (cioè sciogliersi; infatti di qui a poco.).
"Bad apples" è rhythm and blues di gran scuola, ci mancherebbe. Ma se leggete un pentagramma ci trovate qualcosa di pregevole o inventivo? "Dead horse" rischia di sorprendere: acustico che sembra preludere l'"Unplugged in New York" dei Nirvana. Poi arriva il rozzo ensemble blues-hard rock e rovina tutto. Evidentemente non c'era molto da dire.
"Coma" offre 10 minuti di classica standing ovation conclusiva. Ai 10 minuti credeteci, al classico uguale, al conclusivo pure. Alla standing ovation, mi permetto di non partecipare. È il migliore brano dei brani peggiori che abbiamo trattato: ma ancora non basta; sì agli urli, agli alienanti fraseggi chitarristici, alla squadrata batteria: no al complessivo troppo senso di intrattenimento fine a se stesso. sembra come si cerchi di disperatamente e inutilmente riempire una fossa vuota. Interpretate come volete la metafora.
Use your illusion II
"Civil war": quant'era (se si viene dall'indigestione del precedente album) che non si sentivano i Guns n' Roses hardrocker come dio comanda (in piano-forte, devastanti, teppisti, in conflagrazione in un catapultare e roboare del tutto spezzettato su di loro). Eccoli di nuovo strepitosi, innovativi, colpo di coda così deciso da far sperare in una rinascita. E il tutto (grazie ad una composizione di valore) pur (e lo dico a valore negativo) negli oltre 7 minuti del discorso, nello sproloquiare (a riempire in Jerry Lee Lewis style-roboante-crescendo, alcuni innegabili cali) delle tastiere. Quando c'è la sostanza. qui un bisbiglio (con un attacco geniale di una voce maltrattata su nastro), un arpeggio, eppoi il disperare resistente/morente di Axl. Forse il miglior brano dei Guns n' Roses dopo "My Michelle"; di sicuro il migliore dall'87. Dal vivo, infine, stratosferico: come tutti i grandi pezzi, che reggono a tutto.
"14 years" è un power-pop sostenuto alle tastiere non inascoltabile ma nulla di più (anche se non è poco, dati i tempi.). Diamogli, se fosse un voto, un "riuscito".
"Yesterdays" è l'orrendo. In ballata. (con titoli così d'altra parte si va poco lontano; anche se le atmosfere sono collegiali e la voglia di "ricordo" impera).
"Knockin'on heaven's door" è la versione del brano che passerà alla storia (mezzo mondo dei non, almeno un minimo, addetti ai lavori ignora che il pezzo è di Bob Dylan).
"Get in the ring", con l'artificio panico del live, raggiunge l'apice della violenza, della pesantezza (tanto come suono quanto noiosità) e della irriducibilità (manifesto dell'hardrock-teppista o metal-street inventato dai Guns n' Roses; dopo che i Rolling Stones avevano fatto lo stesso trattamento al blues) quanto della rozzezza e non-valore (che cosa stimola, all'infuori di spegnere lo stereo?). Il testo, almeno quello, si salva.
"Shotgun blues" continua a riecheggiare testardamente i bluesman per eccellenza Rolling Stones. "Breakdown" fischietta, fa partire le tastiere, ammicca una voce semi-tenorile di Axl. E poi . e poi annoia per quanto ricerchi l'epico dell'underground.
"Pretty died up" si avventa addirittura su un'apertura orientale (capirai.); poi con quella pianoletta sembra quasi un intrattenimento per vecchi rincorbelliti da saloon appena un po' più scalmanati/arzilli o ubriachi del normale.
"Locomotive", 9 minuti. Di che, dite una cosa che non vi piace e azzeccherete. Axl tenta di fare i miracoli alla voce, ma non basta (per quanto gli faccia onore).

"So fine" era, assieme a "Don't cry" (in pratica uguale: con però, eppure, quel "maledetto", e diverso dalla maestra, inattaccabile, orecchiabile, voto 10, ritornello concitato sinceramente trascinante), l'altro pretesto per pomiciare alle feste dei ragazzini dell'anno Domini 1991. Slash, con la chitarra, sembra reggere il lume ad Axl che, con la voce, "si fa" una (spensierata quanto rozza) pianola-western.
"Estranged" ripresenta nel mondo sinfonico/retorico Meat Loaf da cui almeno in parte si salva grazie a una certa struttura e ai miracoli (di intrattenimento) di Slash e Axl (che cambia "tono" in modo impressionante; è un maestro, gli va riconosciuto) nei rispettivi ambiti di competenza.
"You could be mine" è un sottofondo credibile per l'epoca post-nucleare che tuttavia si limita al massimo a descrivere senza interpretare. Potrebbe, filosoficamente, avere anche ragione. Uno dei pochi brani a salvarsi dall'informe magma. Ma la personalità gli è conferita solo da uno straordinariamente perfetto stato-hardrock. Forma che Axl è determinato a garantire con quel suo (di sua fabbricazione-invenzione) AI-AI strascicato-urlato (attraverso espedienti tali si rifondano i generi rock). Dopo una seconda, inutile versione di "Don't cry", "My World" tenta di stupire con un attacco e proseguo selvaggiamente rap. Sottofondo, un orgasmo femminile. Se non altro, dura un minuto e mezzo.
Per quanto riguarda la storia dei Guns n' Roses, i punk dell'hardrock, vi sarebbero e vi sono altri pezzi e bocconi. Ma è meno inutile tacerli.



Per chi non lo avesse capito anche questo è un copia/incolla ... figuratevi se scrivo così tanto ...

                                                               Lo Step














 

Inter! Champions!

Stasera in Champions, l'Inter fa visita ai bavaresi di Germania che si contendono il primo posto nel girone... chi vincerà?


Champions: le probabili formazioni di Bayern-InterMar 05 Dic, 10:57 AM

Le probabili formazioni di Bayern Monaco-Inter, gara valida per il gruppo B di Champions League, in programma stasera.
BAYERN MONACO (4-3-3): Kahn, Sagnol, Lucio, Van Buyten, Lahm, Ottl, Van Bommel, Salihamidzic, Makaay, Schweinsteiger, Pizarro. All.: Magath.
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Materazzi, Samuel, Burdisso, Vieira, Cambiasso, Zanetti, Figo, Ibrahimovic, Crespo. All.: Mancini.
Arbitro: Medina Cantalejo (Spagna).




Il Bayern vuole in primo posto nel girone B di Champions League. La squadra tedesca non intende sottovalutare l''impegno di domani contro l''Inter, nonostante entrambe le formazioni siano gia'' matematicamente agli ottavi. "Chiudere il girone al primo posto aumenterebbe la possibilita'' di incontrare agli ottavi di finale una squadra magari piu'' debole - ha detto il tecnico tedesco Felix Magath -. Inoltre con il primo posto avremmo la certezza di giocare in casa il ritorno della prima gara a eliminazione diretta".




Alla Football Arena di Monaco, Bayern e Inter si affrontano in un match che mette in palio il primato del gruppo B. Gia` qualificate alla fase successiva, le due compagini scendono in campo serene ma non sazie. Il primo posto al termine della fase a gironi significa infatti incontrare, nel primo confronto a eliminazione diretta, una seconda classificata, lusso non da poco. Tra le due squadre e` certamente quella di Mancini a giungere piu` motivata all’appuntamento. I nerazzurri, infatti, in caso di successo scavalcherebbero in graduatoria i bavaresi che al momento li precedono di due lunghezze. Come se non bastasse, in casa Inter nessuno ha dimenticato lo 0-2 dell’andata firmato da Pizarro e Podolski; in quella gara l`Inter concluse in nove uomini, in virtu` delle espulsioni di Ibrahimovic e Grosso. Una battuta d’arresto che in quel momento sembrava aver messo a repentaglio il cammino europeo dei nerazzurri. Ma l’Inter giunge alla sfida anche in migliori condizioni psico-fisiche; lo testimoniano le 11 vittorie consecutive centrate tra campionato e coppe dagli uomini di Mancini.
Dal canto loro i bavaresi, oltre a stentare in Bundesliga, sono alle prese con l’annoso rinnovo contrattuale di Claudio Pizarro, che ha chiesto al club 3 milioni e mezzo di euro a stagione per rifirmare con il Bayern. La situazione e` dunque poco fluida in Baviera, anche se Magath sa di poter giocare per due risultati su tre. Esiste un solo precedente europeo tra le due formazioni, ma di quelli indimenticabili; risale infatti al 1988/89, quando Inter e Bayern si affrontarono nel terzo turno di Coppa Uefa. L’Inter si impose in trasferta 0-2 grazie soprattutto a una storica rete di Nicola Berti che, parafrasando un termine del basket, si involo` dalla sua area con un coast to coast inarrestabile prima di realizzare con un tocco morbido. I nerazzurri, certi di aver messo al sicuro la qualificazione, si fecero invece sorprendere nel match di ritorno 1-3, risultato che ne decreto` la clamorosa eliminazione. Un rischio che stavolta l’Inter non corre; ma a Mancini non basta una scampagnata nella ridente Baviera; lui, reduce da tre successi consecutivi in Champions, aspira a quel poker in grado di sovvertire l’ordine in graduatoria. Perche` ormai l’Inter crede in se stessa come poche altre formazioni in Europa. Per questo il tecnico iesino ha convocato per la sfida tutti i migliori giocatori a disposizione tranne Adriano. Da Imperatore!

Slash ...




Che dire, oltre che essere per me un idolo e una fonte d'ispirazione, è un figo, dai questo concedetemelo ... 
Breve sintesi (ok, lo ammetto, è un copia/incolla da Wikipedia):

Vera e propria icona degli anni '80 e '90 fu, assieme ad Axl Rose, l'immagine decadente e irriverente dei Guns N' Roses. Chitarrista virtuoso stile anni '80, ha fatto del blues-rock il suo stile. I suoi modelli sono Joe Perry, Ace Frehley, Jimmy Page e Jeff Beck, definiscono il suo approccio quasi unico allo strumento, tanto che la Gibson ne ha creato un modello di sua firma e la Marshall ha fatto lo stesso.
Collocato di diritto dalla critica nella top 10 dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, ha coniugato, come pochissimi altri dopo Jimi Hendrix, lo spettacolo con il suono. Maestro dell'hard rock, ha forgiato riff memorabili con i quali ha contribuito alla composizione di Appetite for Destruction, uno degli album rock più venduti di tutti i tempi in compagnia di Led Zeppelin II, Back in Black e Rocks.
Nonostante molteplici collaborazioni con svariati artisti non si è mai allontanato di fatto dell'hard rock classico, fino a lasciare i Guns n' Roses per divergenze musicali con Axl Rose. Le sue produzioni successive con gli Slash's Snakepit spiegano la sua scelta di rimanere fedele a quel rock ruvido che rese cosi famosi i Guns N' Roses da essere proclamati gli eredi naturali di Rolling Stones ed Aerosmith. Nella sua trasgressiva carriera da rocker consumato ha conosciuto diversi problemi con la droga e l'alcool che fortunatamente ha lasciato alle spalle dai primi anni '90. Oggi con i Velvet Revolver ha aperto il suo talento a sonorità più moderne, senza mai dimenticare però le proprie radici.

                                                                                             Lo Step

 

Salve!!!

Questo è l'imperatore ...
 Questo è lo Step ...



Ci chiamiamo Pejman (Imperatore) e Stefano (Step) e siamo della III C delle Ciro Andreatta di Pergine Valsugana in provincia di Trento... Una scuola che ha circa 30 anni ma il giardino è stato restaurato... troppo figo! è bellissimo stare in questa scuola... ragazzi pazzi (Step e Imperatore), un po' troppo (Nicola, Diego) ma troppo e troppo(Xhuljo e ...*).
Abbiamo i capelli lunghi, scuri come l'ebano (non neri), occhi teneri e tenebrosi, altezza media (c.a. 165 cm).
All'Imperatore piacciono: il calcio (giocato e non), Inter, Musica di qualsiasi genere, libri fantasy e di guerra (Eragon), e altro ancora...
Allo Step piacciono: Chitarre, Rock'n'Roll (G'N'R, AC/DC, Led Zeppelin ...), libri di qualsiasi genere, e altro ancora... Lo Step ha anche una fantastica band, i JUMP!!!!!
Come abbiamo detto la nostra scuola è pazza come la nostra classe... I nostri compagni: Simone, Ilenia (Lek), Elena, Eleonora, Martina, Carlo, Federico(Chicco, Chigo), Sabrina, FABIO,Teresa, Alessandra, Samantha, Giorgia, Elisa, Pejman(Imperatore), Jessica(Jek), Dennis, Cristian, Yong Lei, Stefano(Step), Xhuljo, Simon, Nicola... Le nostre mail: black_shark223@yahoo.it e step_by_step@hotmail.it
Scriveteci!!!! E chiedeteci qualcosa e sapremo rispondervi... Ciao!